Oilum rientra in casa e qualcosa la colpisce subito: la porta è socchiusa, il silenzio è assordante, quasi sinistro. Chiama Zeynep ma non riceve risposta. Corre verso la cameretta: la culla è vuota. Kan è sparito. Il suo mondo crolla. Urla, cerca ovunque, ma il bambino non c’è. Quando Zeynep torna dal mercato, il gelo la paralizza. Aveva lasciato Kan con Zelish… ma ora non c’è traccia di nessuno dei due.
Nel frattempo, Karaman chiama Mualla, che finge calma e ignora ogni accusa. Ma in sottofondo, un pianto di bambino si sente dal telefono. È Kan. Non ci sono più dubbi: Mualla è coinvolta. Quando la polizia arriva, Mualla nega tutto con freddezza glaciale e accusa addirittura Guzide di aver portato Kan in America. Ma poi… uno scaffale cade, il rumore rompe il silenzio. Corrono nello stanzino: lì trovano Zelish, legata e imbavagliata. Non era la colpevole, ma una vittima. Il caos esplode: Ilknur accusa Oilum, Guside cerca di mantenere la calma, ma ormai il sospetto ha contaminato tutti.
Intanto, la notizia si diffonde. Il divorzio tra Tarik e Guzide è ufficiale. Guzide respira finalmente, ma la gioia dura poco: una chiamata da Oilum la devasta. Kan è scomparso. Il volto di Guzide si spegne. Oilum prova a contattare Mualla, che ignora la chiamata con disprezzo. Karaman, nel frattempo, è con Nazan e riflette: Mualla ha perso Beran e ora potrebbe aver perso la ragione.
Alla villa, due uomini al servizio di Mualla portano via Kan. Zelish viene legata per inscenare un rapimento, mentre Oilum è ignara di tutto, seduta in un caffè con Tolga. Selin entra, li vede e si nasconde. Ma ha frainteso: non è Oilum, ma una collega di Tolga. Umiliata, Selin lascia il locale. Tolga la definisce solo “confusa”.
Altrove, Ipek ascolta il dialogo tra Sezai e Numan sul divorzio. Rimasta sola, guarda vecchie foto di famiglia e giura vendetta contro Guzide. Nel frattempo, Umit consiglia a Ozan di accettare ogni opportunità lavorativa, ignari del dramma che si consuma a casa.
Alla villa, Oilum rientra, sente qualcosa di strano, corre in camera: la culla è ancora vuota. Zeynep dice di aver lasciato Kan con Zelish. Non trovano nessuno. Gli oggetti del bambino sono spariti. Oilum crolla: Kan è stato rapito.
Guzide, informata, corre a casa di Mualla con Sezai e il procuratore Taner. Ma Mualla recita la sua parte alla perfezione, anzi accusa Guzide davanti agli agenti. L’atmosfera è tesa, il dolore insopportabile. L’ispezione però non trova tracce del bambino. Mualla sorride, sicura di sé. Ma Karaman non è convinto: ha sentito il pianto, e vuole la verità.
Più tardi, Mualla confessa a Karaman che secondo lei Oilum doveva restare con Beran, anche a costo di portarla via. Karaman, seppur titubante, comincia a condividere il pensiero. Intanto, Ozan cerca di distrarsi col lavoro, ma sente un’inquietudine dentro.
Alla villa, Ilknur crolla: Zelish è sparita, nessuno sembra preoccuparsene. Yesim insinua che Zelish possa aver aiutato Mualla per avidità. Ilknur esplode, non accetta che la figlia venga accusata. I vecchi rancori riaffiorano. Quando Osan torna a casa, corre da Oilum e le promette che riporteranno Kan a casa.
L’episodio si chiude con Karaman che teme il peggio: e se Mualla avesse portato Kan nel suo paese natale? Il pensiero lo ossessiona. Il destino di tutti è appeso a un filo, e la villa è ormai un campo di battaglia di emozioni, vendette e segreti.