Nella puntata del 21 giugno 2024, La Rosa della Vendetta regala ai telespettatori momenti di tensione e profonde rivelazioni. Deva, con la caviglia rotta, cerca disperatamente di fuggire attraverso il fitto bosco, inseguita da Gülcemal. Il respiro affannoso, il dolore che le lacera il piede, ma la paura la spinge avanti. Tuttavia, lui la raggiunge, determinato a non lasciarla andare. In preda alla disperazione, Deva afferra una pistola e, senza esitare, preme il grilletto. Il colpo rimbomba nell’aria e Gülcemal si accascia a terra, il petto segnato dal sangue.
Ma invece di abbandonarla al suo destino, Gülcemal, nonostante il dolore lancinante, trova la forza di aiutarla. La solleva tra le braccia e la porta al rifugio di caccia nella sua proprietà. Lì, tra le pareti fredde e silenziose, l’uomo le sistema la caviglia, mentre con voce debole le ordina di premere sulla sua ferita per fermare l’emorragia. Deva esita, ma non può lasciarlo morire.
Intanto, Ipek si presenta davanti alla casa di Gülcemal con la polizia, decisa a porre fine alla prigionia di Deva. Ma senza un mandato, gli agenti non possono entrare. Il tempo stringe e Ipek, combattuta, sceglie di agire da sola e corre a cercare aiuto.
Nel rifugio, Gülcemal, deciso a non finire nelle mani della polizia, si sottopone a un’operazione d’emergenza senza anestesia. Il dolore è insopportabile, ma l’uomo stringe i denti e resiste. Dopo una notte estenuante, in cui Deva si prende cura di lui solo perché costretta, Gülcemal sopravvive. Tuttavia, il suo tormento non è finito: Zafer è furiosa con lui per averle sottratto i suoi migliori clienti, tutti attratti dai raffinati decori delle stoffe realizzate da Deva.
Nel rifugio, il silenzio è carico di tensione. Gülcemal offre a Deva del menemen, ma lei, sebbene affamata, rifiuta con ostinazione. Lui si infuria, le impone di mangiare per rispetto alla tavola, ma le lacrime di Deva lo fermano. Con voce spezzata, gli racconta un ricordo doloroso: quando aveva solo quattro anni, sua madre preparò il menemen per lei, poi andò ad aprire la porta… e non tornò mai più. Poco dopo, fu ritrovata morta. Da allora, Deva non ha mai più toccato quel piatto, perché il suo sapore le ricorda la perdita più grande della sua vita.
Nel frattempo, Mert riesce finalmente a ottenere informazioni sulla devastazione avvenuta in sua assenza: l’infarto di Ibrahim, l’incendio doloso che ha distrutto la casa e il laboratorio, e la tragica verità su Deva, prigioniera di un uomo ricco e spietato.
Il destino sta per intrecciare ancora una volta le loro strade, ma questa volta, nessuno ne uscirà indenne.