La puntata del 16 maggio di Betrayal è un’esplosione emotiva che sconvolge ogni equilibrio. Le conseguenze del gesto estremo di Zelish si abbattono su tutti come una tempesta: una madre tra la vita e la morte, un figlio dilaniato dalla verità, e un’intera famiglia costretta a fare i conti con i propri fallimenti. Ma se Mualla è sopravvissuta per miracolo, il peggio potrebbe ancora dover arrivare…

La scena si apre con una Zelish in fuga per le strade di Istanbul, sconvolta, confusa, distrutta dal peso delle sue azioni. Ha appena sparato, convinta di colpire Mualla, ma il proiettile ha raggiunto sua madre, Ilknur. Schiacciata dal senso di colpa, trova rifugio nelle scale di un palazzo, dove si accascia tremante, le lacrime che le solcano il viso sono il segno evidente di una coscienza in frantumi. La sua speranza è una sola: che Ilknur sia ancora viva.

All’ospedale, la tensione è palpabile. Mualla è stordita, ma viva. Ad aspettare notizie su Ilknur ci sono Karaman e Nazan. La rivelazione che Ilknur abbia nascosto Zelish nella villa di Mualla, proprio sotto gli occhi di tutti, lascia Karaman attonito. Ma Mualla, madre ferita e madre che comprende, non può non immedesimarsi nel gesto disperato di Ilknur: ha rischiato tutto pur di proteggere sua figlia.

Il dolore si intensifica quando Mualla realizza che se Ilknur non si fosse frapposta, quel colpo sarebbe stato per lei. È viva solo grazie alla donna che ha protetto l’assassina di suo figlio. Il silenzio che cala nella sala d’attesa è pesante quanto una condanna.

Nel frattempo, a casa di Guzidè, la tensione è altrettanto alta. Oilum, dopo una notte insonne, racconta tutto a sua madre e a Umit. Ma il pensiero di Ozan la tormenta. Non sa come potrà reagire alla verità. E proprio in quell’istante, Ozan fa il suo ingresso. Ha ascoltato abbastanza per capire che stanno parlando di lui. Il momento è carico di tensione: Oilum, con coraggio, gli racconta tutto. Zelish ha sparato a Ilknur. Ozan è paralizzato. La notizia lo devasta. Quando chiede se Ilknur sia viva e scopre che è in gravi condizioni, il suo mondo si frantuma.

Il dolore lo spinge fuori sulla veranda, in cerca di aria e silenzio. Guzidè lo raggiunge, non vuole lasciarlo solo in quel momento buio. Le sue parole cercano di consolarlo, ricordandogli che se ha sbagliato, lo ha fatto perché ha creduto troppo nelle persone. È una qualità, non una colpa. Anche lei, dopotutto, ha vissuto accanto a Tarik per trent’anni senza mai vedere la sua vera natura.

Ozan è pieno di rimpianti. Ripensa a come ha difeso Zelish, arrivando a tradire la fiducia di Zeinep. Adesso è solo, deluso, e con un futuro lavorativo compromesso: la società che porta anche il suo nome potrebbe essere una copertura per i traffici illeciti di suo padre Tarik. Guzidè lo esorta a combattere, a non arrendersi. Prima però, dovranno affrontare la causa contro Zelish.

Intanto, Zelish continua la sua fuga. Dopo una notte passata sulle scale, ruba uno scooter e fugge via. Distrugge il cellulare per non essere rintracciata, poi si reca in una gioielleria per impegnare un orecchino di brillanti. Ha bisogno di soldi per scappare. Si rifugia in una vecchia casa abbandonata, dove attiva una nuova SIM e contatta un certo signor Fati: è la ragazza di cui Tarik aveva parlato. Tutto è pronto per partire per la Grecia, ma dovrà attendere una chiamata.

Il tempo stringe. Zelish è sola, schiacciata dal dolore e dal ricordo di quella notte terribile. L’immagine del colpo esploso, dell’espressione di sua madre, la perseguita. Non sa nemmeno se Ilknur sia ancora viva. Le lacrime, finalmente, iniziano a scorrere.

All’ospedale, Mualla è rimasta ore seduta nel corridoio. Il chirurgo, alla fine, le dà notizie: l’intervento è riuscito, ma c’è stata una complicazione. Hanno dovuto asportare parte del polmone di Ilknur. La sua vita è ancora appesa a un filo. Mualla trattiene il respiro. Non può nemmeno entrare in stanza: Ilknur è ancora sotto anestesia. Resta lì, ad aspettare. Il volto teso, le mani strette. Un’attesa che sembra non finire mai.

Nel frattempo, Azra lavora freneticamente a un articolo esplosivo. Questa volta racconta la verità. Vuole pubblicarlo solo dopo il pagamento, e ci riesce. Ma il ritorno a casa la sorprende: Tarik è ancora lì, inquieto. Sta cercando di contattare Ilknur, senza successo. Quando finalmente qualcuno risponde al telefono, scopre che Ilknur è in terapia intensiva. La notizia lo colpisce come un pugno. Eppure, per un attimo, prova un pensiero oscuro: un sottile sollievo al pensiero che forse, questa volta, Ilknur non ce la farà. Un istante fugace, ma sufficiente a mostrare tutta l’oscurità di Tarik.

Intanto, Jessim si prepara al suo primo giorno da direttrice. Tarik la deride, la disprezza apertamente, ma lei tiene testa. Gli ricorda che ha un video compromettente che potrebbe distruggerlo. Tarik tace, ma è chiaro che la minaccia lo tormenta.

Mentre tutto si muove attorno a lei, Mualla resta immobile davanti alla porta della sala operatoria. Ilknur è viva, ma gravemente ferita. Zelish è in fuga, ma braccata dai fantasmi delle sue azioni. E Ozan, ferito e tradito, cerca di raccogliere i pezzi della sua vita. Ma il peggio, forse, deve ancora arrivare.