L’ospedale è avvolto in un silenzio irreale quando Hilum apre gli occhi. La stanza è illuminata da una luce fredda, il bip regolare dei macchinari scandisce il tempo, ma dentro di lei qualcosa è già cambiato. Il suo sguardo si muove confuso, cerca qualcosa… e poi l’orrore la colpisce come un pugno allo stomaco. Il lettino accanto a lei è vuoto.
“Dov’è mio figlio?”
Le voci nella stanza si abbassano, gli sguardi si abbassano. Un medico si avvicina con cautela, ma Hilum capisce prima ancora che le parole vengano pronunciate. Il suo bambino è scomparso. Un grido disperato squarcia il silenzio dell’ospedale. Il dolore è insopportabile, come se le avessero strappato via l’anima.
Un piano studiato nei minimi dettagli
Nel frattempo, a chilometri di distanza, Yesim osserva il neonato dormire nell’incubatrice improvvisata della casa isolata in cui si è nascosta. Le sue mani sfiorano il viso del piccolo con un’attenzione quasi ossessiva. “Finalmente sei con me.” Lo chiama Kemal, il nome di un bambino che non esiste più, il figlio che ha perso anni fa. Per Yesim, Can è il suo riscatto, la possibilità di riscrivere il passato.
Ogni dettaglio del rapimento è stato pianificato con precisione maniacale: il momento esatto del cambio turno, il furto dei codici d’accesso, la targa dell’ambulanza dismessa, il percorso studiato per evitare le telecamere. Yesim ha atteso anni per questo momento e ora non lascerà che nessuno glielo porti via.
Il segreto che potrebbe spiegare tutto
Ma mentre la polizia avvia le indagini, un’altra verità inizia a emergere. Chi è il vero padre del bambino? Hilum aveva sempre detto che era di Tolga, ma i suoi silenzi, i suoi sguardi sfuggenti, raccontano un’altra storia. Forse il rapimento non è stato casuale. Forse qualcuno sapeva più di quanto doveva sapere.
E mentre Hilum, ancora debole, lotta per riprendersi, Tolga e Oltan si affrontano come due lupi pronti ad azzannarsi. Perché se il neonato è davvero figlio di Oltan, tutto cambia.
E forse, solo forse, Yesim non ha rapito il bambino… ma lo ha semplicemente ripreso.