La settimana si apre con un addio carico di tensione: Karaman, deciso a partire per l’Argentina, saluta i colleghi dell’hotel. Ma non tutti credono nella sua partenza. Guzide, osservando il suo addio frettoloso, teme che non farà più ritorno, e i suoi sospetti sembrano fondati. Tuttavia, sarà Mualla a bloccare la sua fuga, confessandogli una verità destinata a cambiare il corso della storia: il bambino di Oylum non è di Beram, ma di Tolga.
Karaman è scioccato e fatica a crederle, finché Mualla gli mostra il test del DNA. Lei sostiene di aver mentito per proteggere l’onore della famiglia, temendo che la verità avrebbe distrutto tutto. Karaman, disgustato, l’accusa di aver difeso una bugia per troppo tempo. E mentre lei lo implora di non partire e di convincere Oylum a tacere, la stessa Oylum è già in marcia: si reca direttamente all’azienda Ipec per affrontare Tolga.
Oylum irrompe nella riunione di lavoro di Tolga con i clienti coreani, creando uno scandalo. Viene subito scortata via nell’ufficio privato di Tolga, dove gli confessa che ha qualcosa di molto importante da dirgli. Ma la scena si interrompe prima che possa rivelare tutto.
Nel frattempo Karaman torna alla villa, deciso a rimanere. Qui incontra di nuovo Oylum, che lo sorprende dichiarando apertamente che Jan è suo figlio. Lei rivela che inizialmente pensava fosse figlio di Beram, ma una ginecologa le ha confermato il contrario poco prima del parto. Aveva taciuto tutto per paura, soprattutto di Beram, che la terrorizzava. Karaman, empatico, decide di stare al suo fianco.
Altrove, una spirale di eventi si abbatte su Tolga. Tornato a casa, scopre l’inaudito: una pancia finta sul letto. Selin non è mai stata incinta. La rabbia esplode. Lei tenta di giustificarsi, ma Tolga è furioso: le grida in faccia di aver creduto in una bambina che non esisteva. Selin prova a spiegare, ma lui le urla: “Quella panciera è nostra figlia?”. La situazione degenera: Selin tenta di fermarlo davanti alle scale, cade rovinosamente e resta a terra, sanguinante. Serra assiste alla scena e, convinta che Tolga abbia spinto sua sorella, chiama l’ambulanza e lo denuncia per tentato omicidio.
All’ospedale, mentre i medici combattono per salvare Selin, Tolga viene arrestato. Malgrado neghi ogni accusa, Serra è categorica: “Pagherai per averla uccisa.” Oltan, suo padre, lo accompagna alla stazione di polizia. Là, Tolga rivela al padre tutta la verità sulla falsa gravidanza. E Oltan, sorprendentemente, confessa: “È tutta colpa mia. Ho convinto Selin a mentire per tenerti vicino.”
La scena finale è devastante. Oltan, distrutto dal dolore, confida a Guzide quanto veder suo figlio in carcere gli spezzi il cuore. Tolga, nel frattempo, resta in prigione in attesa di giudizio, mentre il destino di Selin è appeso a un filo.