Il cuore nero della vendetta di Ipek pulsa con un’intensità spaventosa. Dopo anni trascorsi a covare rancore, il momento dello scontro finale arriva. Sezai, stanco delle ombre che tormentano la sua famiglia, mostra alla figlia un video inconfutabile: la prova del suo tentato omicidio ai danni di Guzzide. Ma questo è solo l’ultimo tassello di una vendetta che ha radici profonde e dolorose.
Dietro al sorriso freddo di Ipek si nasconde un piano meticolosamente orchestrato con la complicità di Serra e Azra. L’attacco mediatico a Guzzide con accuse di corruzione era solo l’inizio. Il vero obiettivo era la distruzione totale della donna, fisica e psicologica. Ipek, guidata da una determinazione glaciale, stringe il volante della sua auto con mani tremanti di rabbia mentre accelera nella notte. Il viso di Guzzide si illumina fugacemente sotto i lampioni: è sola, sorridente, ignara del pericolo imminente.
Ma quando il momento arriva, un passante eroico salva Guzzide all’ultimo secondo, spingendola lontano dall’auto che sfreccia a pochi centimetri dai loro corpi. Ipek, invece, non si ferma: continua la sua corsa nella notte, lasciandosi dietro caos, sirene e l’odore acre di gomma bruciata. Guzzide è salva, ma nulla sarà più come prima.
Sezai riceve il video di sorveglianza e, con esso, la conferma del tradimento di sua figlia. L’uomo attende il ritorno di Ipek, devastato. Al suo arrivo, la casa si trasforma in un’arena silenziosa. Quando Sezai le mostra il video, la reazione di Ipek è agghiacciante: nessun rimorso, solo sfida. “Hai tentato di uccidere mia moglie”, le dice lui. E lei, con calma disarmante, risponde: “Perché dovrei negarlo?”