Il 20 maggio in Tradimento, una riunione d’affari si trasforma in un campo minato emotivo. Tolga è pronto per il momento più importante della sua carriera, ma tutto si sgretola quando Oilum irrompe nella sala riunioni con uno sguardo carico di urgenza. Interrompe senza esitazione l’incontro strategico, costringendo Tolga a mettere in pausa il lavoro e ad affrontare una verità che non può più attendere.
Nel frattempo, alla villa, Mualla scopre la stanza di Oilum vuota e capisce subito che qualcosa non va: la valigia è sparita e anche il piccolo Jan è scomparso. La rabbia esplode, ma la tensione sale ancora quando Nazan riappare col bambino, scatenando emozioni contrastanti. L’apparente sollievo si infrange quando anche Oilum ritorna, pronta ad affrontare tutti.
Nel cuore dell’episodio, Tolga scopre l’inganno di Selin: la sua gravidanza era solo una menzogna. La rabbia lo travolge e il confronto degenera. Durante una drammatica caduta dalle scale, Selin resta gravemente ferita e perde conoscenza. I soccorsi arrivano troppo tardi per cambiare il corso degli eventi. Tolga viene arrestato davanti agli occhi attoniti di Sara, che non riesce a capacitarsi di quanto appena successo.
Prima dell’incidente, Oilum tenta più volte di contattare Tolga, ma scopre che il suo numero è stato bloccato. Quando riesce finalmente a raggiungerlo in ufficio, gli rivela tutto. Lui controlla il telefono ed è sconvolto nel vedere che, effettivamente, il numero di Oilum era stato oscurato. Il pensiero corre subito a Selin: è lei che probabilmente ha manipolato tutto.
In ufficio, il confronto tra Tolga e Oilum è teso ma carico di emozione. Lei afferra le sue mani, lui non si ritrae. I loro sguardi si incontrano come se il tempo non fosse mai passato. C’è ancora qualcosa tra loro. Una scintilla. Ma l’emozione viene interrotta bruscamente da una chiamata di Ipec a Sara: la ragazza avverte che Oilum è entrata nella riunione e ora si trova chiusa da sola con Tolga.
Sara rimane senza parole, colta da una rabbia profonda. Secondo lei, Oilum sta cercando di rovinare il matrimonio di sua sorella. Insieme ad Azra, valuta se avvisare subito Selin o aspettare. Azra la sprona ad agire: ogni minuto che passa è un’occasione che Oilum si prende.
Alla villa, Caraman e Mualla discutono con tensione crescente. Mualla, convinta che Oilum sia corsa da Tolga, è furiosa. Quando arrivano, scoprono che Jan è con Nazan, ma la pace è fragile. Mualla continua a insistere che quel bambino si chiama Beran, rifiutando il nome Jan come fosse un’eresia. Ma l’atmosfera si congela quando Oilum riappare sulla soglia della villa.
Oilum affronta Mualla senza più paura. Non accetta imposizioni, non vuole più sentirsi in gabbia. Le due donne si scontrano duramente, e l’unico che riesce a calmare momentaneamente la situazione è Caraman, che chiede un momento da solo con Oilum. Rimasti soli, il silenzio cala pesante. Caraman rompe il ghiaccio chiedendole se tutto ciò che Mualla ha detto è vero. Oilum non può più mentire: Jan è figlio di Tolga. La verità è nuda, cruda e dolorosa.