La puntata del 14 maggio di Betrayal esplode in un turbine di accuse, tradimenti e segreti rivelati che travolgono ogni personaggio. Tutto comincia nella villa di Guzidè, dove la tensione è tagliente. Oilum arriva scortata da Mualla, Karaman e Nazan, visibilmente scossa, e l’atmosfera si scalda nel giro di pochi secondi. Ozan è seduto con la testa tra le mani, mentre Umit e Zeep cercano di calmarlo. Ma l’ingresso drammatico di Mualla, accompagnata da Oilum in lacrime, mette fine a ogni tentativo di mantenere la calma.
Mualla accusa Ozan in modo diretto e furioso: è un irresponsabile, e le prove sembrano inchiodarlo. Oilum gli mostra un video e gli dice di aver ricevuto un messaggio proprio dal suo numero, in cui le veniva ordinato di consegnare una busta a un uomo per un debito. Ozan nega, ma Mualla esplode. Le urla sono talmente forti che Karaman e Nazan devono trattenerla fisicamente. Poi un dettaglio cambia tutto: Oilum ricevette quel messaggio durante il Ramadan, quando Ozan viveva ancora con Zelish. Un ricordo riaffiora nella mente di lui – una mattina in cui il suo telefono sparì e poi riapparve misteriosamente nelle mani di Zelish.
Il sospetto si fa strada. Quando Ozan rivela che Beran avrebbe tentato di abusare di Zelish poco prima delle nozze, cala il silenzio. Ma è solo l’inizio. Karaman sgancia un’altra bomba: Zelish lavora come escort. Ozan impazzisce, viene trattenuto da Umit, mentre Oilum conferma tutto e rivela che Beran sapeva chi era davvero Zelish. L’aria si fa irrespirabile. Mualla, furiosa, colpisce Ozan con uno schiaffo violento. Ogni certezza viene distrutta. Ozan, in lacrime, non sa più cosa credere.
Oilum confessa che Beran aveva dato un ultimatum a Zelish: tre giorni per dire la verità a Ozan. Ma Zelish non l’ha fatto. Il dolore di Mualla si trasforma in sete di vendetta. Oilum, disperata, si inginocchia e supplica Ozan di ricordare qualcosa, qualsiasi dettaglio. Ma nessuno sa dove sia Zelish. Il suo telefono è spento, e questo scatena la furia di Ozan, che distrugge tutto ciò che ha tra le mani.
Nel frattempo, Oilum torna alla villa per prendersi cura del piccolo Jan. Umit le chiede se sia prudente, ma lei sa di non poter abbandonare il bambino. A distanza, Sezai veglia su Guzidè all’ospedale, mentre Hakan lotta per la vita. Una telefonata di Umit porta una nuova verità: dietro l’attentato a Beran potrebbe esserci proprio Zelish. Guzidè è scioccata. Quando chiede di Ozan, scopre che è in uno stato di rabbia devastante: ha tolto la fede, ha rotto tutto, è fuori controllo.
Mentre la rabbia lo consuma, Ozan decide di agire. Vuole trovare Zelish prima di Mualla. Non sa, però, che due uomini fidati di Mualla lo stanno seguendo. Intanto, nella villa di Mualla, Ilknur tiene nascosta Zelish e le porta da mangiare. Ma la freddezza di Zelish è inquietante: è impassibile, distaccata, e continua a chiedere involtini come se nulla fosse, mentre sua madre è devastata dalla preoccupazione. Ilknur teme per la vita di Oilum, ma Zelish non mostra alcuna empatia.
Il loro dialogo diventa sempre più teso. Zelish è irritata dalle continue domande e Ilknur è sconvolta dalla sua mancanza di umanità. L’irruzione della cameriera Odnur interrompe tutto: Mualla è tornata e la aspetta per il tè. Ilknur si finge tranquilla, nasconde la figlia e scende. È sollevata nel sapere che anche Oilum è tornata sana e salva.
In camera, Oilum è con il piccolo Jan. Il dolore l’ha svuotata. Si sente in colpa, fallita. Nazan entra e la consola. Le confessa di aver sempre saputo del video e si prende la responsabilità di non aver parlato. Le sue parole colpiscono Oilum profondamente, paragonandola a Guzidè per forza, dignità e coraggio. Le due donne si abbracciano, unite in un legame profondo e familiare.
Intanto, nel soggiorno della villa, Mualla è seduta con Caraman, pronta per una mossa imprevista. Quando Ilknur arriva con il tè, la invita a unirsi a loro. Il suo tono è gentile, ma dietro la cortesia si nasconde un’intenzione precisa: vuole sapere di più su Zelish. Forse, aiutarla… o forse no.