La vita di Guzide e Tarik crolla in un istante quando scoprono che Hilum non è la loro figlia biologica. Il medico, con tono neutro, annuncia il risultato del test del DNA, spezzando ogni certezza. Il mondo attorno a loro si dissolve nel silenzio soffocante dello shock. La mente di Guzide si affolla di domande: com’è possibile? Dov’è la sua vera figlia?
La verità è spietata: alla nascita c’è stato uno scambio di neonati. La realtà si trasforma in un incubo da cui non sanno se potranno svegliarsi. Tarik cerca disperatamente un senso, mentre Guzide si sente strappata alla sua stessa vita. Il medico ammette che non sarà facile risalire alla verità. La disperazione cresce: la bambina che Guzide ha dato alla luce è stata amata? È felice?
Determinate a scoprire la verità, Guzide e Tarik si mettono in viaggio verso la clinica Esmi, dove Guzide ha partorito anni prima. Ma quando arrivano, trovano solo un edificio abbandonato e fatiscente. Niente registri, nessuna traccia ufficiale delle nascite. Il panico cresce: se l’ospedale non esiste più, dove sono finiti i documenti? Tarik decide di cercare negli archivi comunali.
All’ufficio anagrafe, un impiegato mostra loro i registri delle nascite di quel periodo. Ma la loro speranza si spegne: il nome di Guzide non compare. Non esiste alcuna traccia ufficiale della sua bambina. Un errore burocratico? O qualcosa di più oscuro? Guzide si sente soffocare: se sua figlia è venuta al mondo senza lasciare traccia, cosa significa davvero?
L’angoscia li divora, ma Guzide e Tarik non possono arrendersi. Devono scoprire la verità, qualunque sia il prezzo.